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Macchie e rughe: i consigli degli esperti sui danni del sole

Sole-e-danni-alla-pelle-qualche-consiglio-utile-abbronzaturaMacchie, rughe e pelle secca. Questi spesso sono i danni che la nostra pelle subisce a causa dell’esposizione al sole. Cosa fare per porvi rimedio? Ecco cinque consigli degli esperti Raffaele Rauso e Pierefrancesco Bove, chirughi plastici del surgery network ChirurgiaBellezza, hanno dato all’AdnKronos.

Innanzitutto dicono gli esperti bisogna sempre ricordare che il sole è la causa principiare dell’invecchiamento della pelle: “Non solo è necessario proteggere sempre il viso, anche d’inverno, con la protezione solare – affermano i due chirurghi plastici – ma bisogna anche tenere presente che l’abbronzatura dura qualche mese, ma i segni che lascia sulla pelle sono permanenti. Per questo bisogna eseguire trattamenti specifici per reidratare l’epidermide e cercare di ridurre al minimo gli effetti collaterali dell’estate”.

Il secondo dei cinque consigli per contrastare macchie, rughe e pelle secca, è quello di sottoporsi al ritorno dal mare a un trattamento specifico: la bioristrutturazione dermica con Prp (plasma ricco di piastrine). “E’ una tecnica innovativa non invasiva – ricordano Rauso e Bove – che consiste nell’infiltrazione di plasma ad alto contenuto piastrinico, che stimola e attiva i fibroblasti della cute, cellule che producono fibre di collagene. La bioristrutturazione con Prp è una valida alternativa alle classiche vitamine, che richiedono invece trattamenti piuttosto frequenti (una volta ogni 1-2 settimane). Il trattamento richiede infiltrazioni a tempi sempre più distanziati: dopo la prima seduta che dura circa 20-30 minuti, si aspettano 40 giorni per la successiva e poi 3 mesi, fino ad arrivare a 2 sedute annuali che di solito si effettuano a settembre-ottobre e ad aprile-maggio”.

Per ripristinare lo stato della cute quando è già molto rovinata, i chirurghi ritengono molto utili le tecnologie come la radiofrequenza frazionata ad aghi e il needling. “Si tratta di metodiche che hanno lo scopo di ripristinare lo stato della cute inducendo un trauma ‘calibrato’ che indurrà la riparazione dei tessuti danneggiati. Non è necessaria la degenza – precisano Rauso e Bove – ma servono più sedute della durata di 30 minuti, da effettuarsi a distanza variabile (da 2 a 6 settimane inizialmente) in base al tipo di cute, all’intensità del trattamento e di inestetismo da trattare. Dopo il trattamento si può notare un leggero arrossamento e in alcuni casi possono comparire piccole crosticine camuffabili con il make up”.

La medicina estetica è un ottimo alleato contro rughe, pelle secca e macchie delle pelle ma non fa miracoli: “Il chirurgo plastico è la persona che può suggerire al paziente qual è la strada migliore da seguire – proseguono gli esperti – Oggi i pazienti preferiscono i trattamenti di medicina estetica che sono meno invasivi, ma bisogna avere chiaro qual è il risultato che si vuole raggiungere. Se una paziente di 60 anni vuole la pelle più morbida e compatta, le si spiega che un lifting le permetterebbe di ringiovanire, ma se quello che cerca è un trattamento per ‘sentirsi curata’, anche la medicina estetica può essere sufficiente. L’importante è rivolgersi a un esperto serio, per evitare di illudersi con false promesse e spendere soldi inutilmente”.

Gli esperti inoltre affermano che settembre è il mese fatto per pensare a rimettersi in forma in previsione della prossima estate: “Spesso, in spiaggia o con i vestiti più corti e scollati, molte donne non si sentono a proprio agio con il proprio corpo. Settembre è il mese ideale per programmare da subito la rimessa in forma: consigliamo ad esempio di programmare 2 cicli di carbossiterapia annuali, uno verso ottobre-novembre e un secondo da concludersi a maggio dall’anno prossimo, così da non farsi trovare impreparati alla prova costume”.

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