La pelle elettronica, sottile come un tatuaggio, potrà in futuro memorizzare e trasmettere i dati fisici di una persona, ricevere informazioni diagnostiche e rilasciare i farmaci sotto pelle in base alle necessità. E’ stata creata dai ricercatori dell’Università del Texas di Austin e si tratta del primo dispositivo indossabile in grado di memorizzare le informazioni e rilasciare i farmaci.
Prototipi simili esistono già, ma gli scienziati americani sono andati oltre, creando un sistema che sa contemporaneamente fare diagnosi e assegnare le cure ai pazienti. In particolare, a beneficiarne potrebbero essere quelli con disturbi del movimento come il morbo di Parkinson e l’epilessia. La pelle elettronica è una sorta di pellicola appiccicosa che contiene un dispositivo lungo circa 4 centimetri, largo 2 e con uno spessore di appena 0.3 millimetri, ha spiegato il coautore dello studio Nanshu Lu, ingegnere meccanico dell’Università del Texas a Austin: “La novità è proprio l’integrazione del dispositivo di memoria”, ha aggiunto Stéphanie Lacour, ingegnere presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Losanna, sottolineando che nessun altro dispositivo è finora in grado di memorizzare i dati in locale.
L’unico problema è che attualmente il dispositivo funziona solo se collegato ad un alimentatore e a un trasmettitore dati. Entrambi devono essere al tempo stesso compatti e flessibili prima che il prototipo possa essere utilizzato per i pazienti. Alcune componenti sono già disponibili in commercio, come le batterie a litio, ma si tratta di sistemi al momento troppo rigidi. Per gli scienziati il traguardo è ancora lontano, ma la sfida sarà quella di trovare il modo di unire componenti più morbide in grado di veicolare i dati trasmessi in modalità weirless in un formato digitale leggibile.
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